Mi accingo, in questa pagina, a cimentarmi con alcune mie riflessioni su avvenimenti di tecnica, mercati, legislazione e quant’altro attinente al nostro settore enologico.

 

Il lettore potrà esprimere la propria opinione mandando una comunicazione

 

Francavilla al Mare 28/10/2005 

Attentato al vino:

Attenzione: ! ci sono persone in grado di svilirne l’immagine.

Il settore vitivinicolo si è ripreso con baldanza e coraggio in tempi impensabili dopo lo scadalo metanolo che tutti ricordiamo. Successi sono stati riscossi in tutto il mondo. Per troppo tempo, senza pensare al futuro e  senza programmazione ci si è illusi che tutto filasse indisturbato tra mitici consensi e vendite.

Ma, qualcosa iniziava a cedere. Ci si è resi conto che i successi erano anche in parte ingigantiti da una certa stampa molto agguerrita e, spesso, anche così privi di contenuti e di sostanza.

L’opinione pubblica ha reagito bene, poi però si è stufata di tante parole al vento: i prezzi sono volati alle stelle, senza una ragione valida, più per un capriccio del responsabile commerciale e per sete di guadagni veloci e facili che non per motivi comprovati e accettabili. Poi il resto lo conoscete bene.

Il settore vino è entrato man mano in crisi, perché ha perduto l’elemento agricolo, rurale, che dovrebbe invece distinguerlo da altri prodotti. Il vino è diventato oggetto e non più soggetto. Il vignaiolo è stato confuso con uno stilita di moda.

Pensare il vino come a qualcosa che non appartenga al ciclo della terra, è stato uno dei più grandi errori commessi a suo danno.

Di vino si sono occupati personaggi culturalmente estranei al prodotto: Giornalisti improvvisati enologi, somellier di dubbie qualità professionali, certi media radiofonici e televisivi interessati soltanto ad accaparrare spazi, a guadagnare soldi, con guide, giornali, eventi e baggianate varie. Si è creduto di fare marketing dimenticando la radice rurale del vino. Così ci siamo dovuti sorbire persone che della terra non conosco neppure l’odore e che hanno approfittato per succhiare energie e risorse, speculando impunemente su un prodotto antico come è il vino.

Ecco veder affidare le sorti del vino a personaggi vuoti e inadeguati, ma famosi: il calciatore, l’uomo o la donna di spettacolo, giornalisti in cerca di proprie identità. Inizia così il declino dell’immagine del nostro vino.

E, allora, ecco la corsa sfrenata, irrinunciabile, ad essere presenti sulle “famose” guide. Ecco la corsa ad accaparrarsi i “4 bicchieri”, (e perchè no, se non ci sono bicchieri ci si accontenta anche delle forchette, dei tovaglioli ecc..). Perchè questo?. Perchè si crede, a torto o a ragione, che nessuno ne capisce niente di vino e che queste guide sono la bibbia dell’enologia e chi non è presente su queste sacre pagine  “Peste lo colga”. Chi può paghi e chi non può pagare resti pure a guardare. La febbre “dei bicchieri” ormai è contagiosa. La stessa mia categoria degli enologi, aime’, ne viene contagiata. I media, (ignoranti di enologia) si appropriano di nomi di stimati colleghi, ne fanno degli idoli, e l’enologo da tecnico del vino diventa un venditore. Le Aziende fanno a gara per accaparrarsi “L’enologo-venditore”, non importa se non conosce il territorio, se non conosce affondo il vitigno, non importa se non mette quasi mai piede nelle cantine; con Lui si prendono i bicchieri ed il prezzo del vino sale. E’ una legge di mercato. Povero vino come sei caduto in basso.

Se solo i consumatori sapessero che, oltre ai nomi menzionati nelle guide,  esistono (e sono la stragrande maggioranza) aziende vinicole che propongono vini di eccellente qualità a prezzi ridotti, a dir poco, di un terzo rispetto a quelli “bublicizzati” sulle guide.

Cercateli questi vini, parlate con i produttori, assicuratevi che sono vini che parlano dell’Azienda. Parlate con l’enologo, quello che c’e’ in cantina, con il proprietario. Essi vi sapranno trasmettere l’anima dell’Azienda. Non soffermatevi alle guide; esse, spessissimo, sono il frutto di strani compromessi mediatici.

In tutti questi errori si evince la sprovvedutezza di chi non ha capito nulla su come deve essere trattato il vino. Per uscire dalla crisi bisogna riappropriarsi  della semplicità della comunicazione basata sull’anima rurale smarrita da tempo.

Ci riusciremo ??

Enologo Anselmo Paternoster

 

Francavilla al Mare 21/11/2005

LEGGETE E MEDITATE GENTE… !

Per una maggiore consapevolezza sugli attacchi al vino e alla sua immagine ormai in balia delle stesse persone che ne hanno intesso le lodi.  Ciccate sui link sottostanti per leggere le intere trasmissioni di Report

In vino veritas – Trasmissione di venerdì 24 settembre 2004 ore 21:00-Rai 3

IN VINO VERITAS -  Come è andata a finire aggiornamento del 24 settembre 2004 news di: domenica 20 novembre 2005

 

 

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